15 giugno 2008

2008-15) rimini rimini rimini

si potrebbe anche rifare
Sarebbe potuta essere la consacrazione, il punto d'incontro tra il nostro movimento e il grande pubblico, ma qualcosa non ha funzionato. Il nostro Presidente ci aveva avvisati degli inevitabili disagi che la location per noi inusuale avrebbe provocato, e noi "uomini della federazione" abbiamo preparato il terreno parlando con i nostri atleti e illustrato la situazione che ci attendeva ai genitori dei bimbi che ci portavamo al Campionato Italiano. Quindi eravamo tutti pronti; gli atleti sapevano che non ci sarebbero stati gli spogliatoi e le docce, così come genitori, amici e parenti sapevano che non ci sarebbero state le tribune, per godersi lo spettacolo. Ma tutti noi eravamo concordi sul fatto che la visibilità che derivava dall'essere all'interno della Fiera del Fitness di Rimini, forse il più grande evento italiano del settore, valeva bene qualche sacrificio. Purtroppo invece qualcosa non ha funzionato e sarebbe inutile far finta di niente; la stragrande maggioranza della nostra gente se n'è andata via da Rimini storcendo il naso, e visibilmente insoddisfatta.

Sarebbe bastato fare i conti un pò meglio, se di solito il Campionato Italiano FIKB richiama 600/700 atleti contando soli i classificati di semi-contact e light-contact, era chiaro che chiamare all'appuntamento tutte le discipline federali avrebbe fatto schizzare il numero oltre il migliaio di atleti. A quel punto si sarebbe dovuto prevedere uno spazio ove allestire il Campionato (tatami e ring), molto più grande di quello che abbiamo avuto a disposizione. Già questo avrebbe reso possibile un miglior svolgimento della manifestazione e alla fine gente come noi, il popolo della kickboxing si sarebbe accontentato.

Ma un'analisi solo un pochino più approfondita mi porta a una domanda inevitabile, anche perchè me la pongo ogni giorno, ad ogni gara, ad ogni evento. La VISIBILITA' che era la contropartita tanto importante da farci accettare e/o come nel mio caso di essere entusiasta per la location di Rimini e della sua Fiera, la visibilità che tutti noi meriteremmo c'è stata ? Mi pare di dover rispondere di no.
La visibilità poteva e doveva essere almeno di due tipi: quella mediatica la più importante, che secondo me doveva esserci fornita direttamente dagli organizzatori della Fiera del Fitness, inserendo anche le nostre discipline nelle trasmisisoni televisive, nei promo, nei report eccetera - trattandoci come merita la grande organizzazione che siamo e non come quattro scapestrati da mettere nell'angolino.
La seconda, quella diretta e cioè renderci visibili e attraenti per tutte le migliaia di frequentatori della fiera che avremmo dovuto trattare come potenziali possibili futuri fruitori del prodotto kickboxing; e su questo non possiamo dar la colpa ad altri eravamo noi che si doveva per esempio far costruire un grande pannello all'ingresso del padiglione che facesse intuire a tutti i visitatori che seppur in fondo in fondo c'era però una grande kermesse di un grande sport.
Invece quei pochi che si sono spinti per inerzia fino all'ultimo padiglione che ci ospitava, all'ingresso vedevano un padiglione immenso ma semideserto, praticamente inutilizzato, salvo percepire che sul lato destro proprio come ultimo stand c'era ancora qualcosa... e così il 50 % faceva dietro front immediatamente, mentre gli stakanovisti del fitness si spingevano in quell'ultimo sforzo per andare là in fondo al settimo padiglione per vedere quale diavoleria si stava esibendo. Purtroppo una volta arrivati là, il muro composto dai banchetti degli sponsor tecnici impediva loro di vedere la kickboxing.
Una completa disfatta ? No affatto, l'idea era buona concordo con la scelta del Presidente, ma sicuramente si doveva sfruttare meglio l'opportunità che avevamo. Di sicuro ci voleva un accordo migliore con i gestori della Fiera (per ottenere più spazio e quella visibilità di cui abbiamo estremo e urgente bisogno). Ma anche noi come Federazione o organizzatori del Campionato Italiano si sarebbe dovuto essere pronti per attirare tutti fino a quel settimo padiglione (magari con cartelli che annunciassero la nostra presenza di padiglione in padiglione), farci guardare da tutti e sono sicuro, i nostri ragazzi avrebbero affascinato migliaia di fitnessmaniaci. Per concludere era la prima volta ed è normale commettere degli errori, ma basterebbero pochi e mirati correttivi per poter ripetere l'esperienza e sfruttare quella importante vetrina al meglio...
Gianfranco

14 giugno 2008

2008-14) Torino - Golden Belt, meglio tardi che mai...


Come forse sapete lavoro per preparare il bestfighter tutto l'anno, appena si chiude un'edizione si ricomincia a lavorare per rendere quella successiva ancora migliore, ma vi assicuro che con l'avvicinarsi dell'evento i ritmi si fanno davvero insostenibili, è per questa ragione che nei mesi di aprile e maggio sono stato mio malgrado lontano dal nostro blog. ma adesso la situazione si sta normalizzando e quindi cerco di recuperare qualcosa ...a proposito di Torino.
A parte ciò che lega ciascuno alla propria squadra, o al proprio team, o al proprio sponsor, a parte quel che si legge qua e là UNA cosa mi pare di dover affermare sopra le righe : GRANDISSIMO GRILLO ! E lo dico con tutto il cuore di un italiano che come tutti coloro che erano là e hanno vissuto quei momenti vorrebbero gridarlo ! Quindi non c'è nessun spirito corporativo in questa mia affermazione, è solo l'esternazione di un uomo che come tutti soffre quando un nostro atleta perde, soffre ancora di più quando a volte ci capita di vedere un nostro ragazzo che magari per una svista o per un errore di altri vede sfumare un sogno europeo o mondiale, mi è successo più volte di piangere insieme a qualche azzurro.
Ma la mia è anche la testimonianza di un uomo che quando è testimone di un'impresa straordinaria sente il proprio corpo percorso da brividi così intensi da sentire scorrere elettricità ed energia in tutte le vene quasi avessero sostituito il sangue.
Riprovo le stesse sensazioni anche ora che scrivendo e la mente torna a quei momenti in cui il nostro "fax" quasi come un novello "Davide" smontava a pezzettini il "Golia" di turno, e quella volta si è trattato davvero del Golia più difficile, di quello che tutti riconoscono come il più forte in assoluto. Bene caro Gregorio Di Leo in arte Grillo, sono certo che il sentiero che stai percorrendo ha vissuto una tappa fondamentale quella sera al palazzetto di parco ruffini, e la cosa che ai miei occhi ti ha fatto ancor più grande è che il giorno dopo quando ti ho chiamato per congratularmi, mi hai detto, con tutta l'umiltà di cui pochi ti credono capace : "io ho vinto stavolta, ma lui vince tutto da dieci anni, devo batterlo altre due o tre volte per sentirmi davvero bravo".
Ma io lo so che gli insegnamenti della tua famiglia, la tua mente da psicologo, gli allenamenti del tuo Maestro, quelli di Manu, quelli con i tuoi compagni ti hanno pian piano portato fino a quella strordinaria notte, avevi un appuntamento col mito un appuntamento rimandato fin da quella notte di Atene quando ci siamo sentiti al telefono alle 2 e saputo che c'era Lui, hai comprato il biglietto e sei partito per tirarci all'indomani appena sceso dal taxi.
Credo che tutti abbiano capito di che combattimento sto parlando, e vi prego, non si offenda nessuno, ho visto altre decine di bellissime prestazioni in quella due giorni torinese, alcune le ho avute anche da miei allievi diretti, altre le ho viste dai ragazzi e dalle ragazze del Team Bestfighter, e altre ancora, bellissime da atleti di altre palestre e altri Team, alla fine vi percepisco tutti quanti come amici, tuttavia perdonatemi ma in quell'occasione dovremmo TUTTI rendere ONORE al MERITO : grazie Grilluzzo.
Al momento non ho nemmeno una foto e nemmeno un filmato della sfida in semi-finale (la finale vera) tra il Team Top Ten Europe e il Team misto Americano, spero che gli organizzatori ce ne forniscano qualcuna, altrimenti ci accontentiamo del ricordo comunque indelebile che abbiamo nella nostra mente.