INTRODUZIONE
Io ed Emanuele Bozzolani ci siamo spesi per tutto l'anno a favore di un nostro progetto che (pur approvato dal Consiglio Federale della FIKB) ha stentato ad essere compreso e accettato da alcuni amici e profondi conoscitori del semi-contact. Sono stati così tenaci a contrastarci che giustamente io ed Emanuele pur convintissimi della strada che volevamo intraprendere ci siamo più volte interrogati e messi in discussione parecchio, tuttavia eravamo troppo convinti che non si potesse continuare a perdere terreno di anno in anno rispetto ad altre forti nazioni, e che si doveva procedere con il nostro progetto. Così è stato, abbiamo tenuto duro e nel 2009 si è lavorato molto di più rispetto agli anni scorsi, grazie anche alla Federazione e all'impegno degli azzurri, degli azzurrabili e nostro personale, che è stato davvero tanto. Detto questo, a Lignano eravamo lì a giocarci la faccia e la reputazione, il nostro operato era sotto la lente d'ingrandimento e se avessimo fallito saremmo stati attaccati duramente (quasi fossimo allenatori di calcio, superpagati per il loro lavoro).
LA GARA : Grandissima Italia, furto a Mimmo e Luisa
Le prestazioni degli azzurri sono state stupende e pian piano i nostri passavano i turni superando avversari via via più difficili, fino ad arrivare ad avere ben 7 atleti in finale: Giulia Cavallaro, Luisa Gullotti e Gloria De Bei nelle ragazze; Manuel Esposito, Andrea Lucchese, Domenico De Marco e Gregorio Di Leo nei ragazzi. Chiara Leonardi e Neri Stella si erano già conquistati la medaglia di bronzo, quindi eravamo messi molto bene, anche perchè i nostri erano proprio "in palla" e perchè comunque 9 medaglie mondiali su 15 componenti la squadra è davvero "tanta roba". Le nostre finali : Giulia Cavallaro (50kg.), giovanissima ma già esperta e smaliziata ha combattuto con la tedesca Kim Tamara Samonte ed ha centrato il primo oro azzurro con il risultato di 17-15, a seguire Luisa Gullotti (55kg.) contro la norvegese Eirin Dale , l'azzurra blitzava meno del solito e al termine dei tre round il risultato era in perfetta parità così come dopo il minuto supplementare, si è andati quindi alla prima tecnica e qui, secondo me, gli arbitri hanno avuto una svista clamorosa e assegnato il punto alla Dale, ma tant'è brindiamo ad un argento che poteva essere oro. Gloria De Bei (60kg.) che solo due mesi prima ha dato alla luce un bel bimbo non poteva certo essere al massimo della condizione atletica ma lo era sicuramente sotto il profilo mentale, noi l'avevamo voluta fortemente in squadra conoscendo bene la sua determinazione e la sua volontà di cofermarsi, la sua finale contro l'ungherese Barbra Szendrei ha riportato il sorriso a noi e a tutti gli italiani sulle tribune, è finita 11-5 con l'oro al collo e il piccolo Leo in braccio tra l'applauso e la commozione generale. Hanno poi iniziato i ragazzi, per primo Manuel Esposito (57kg.) che durante tutta la competizione mi è apparso più contratto del solito, a prova del fatto che un mondiale ha un carico emotivo certamente superiore agli altri tornei, ma comunque una volta inquadrato Alex Veres ha vinto senza problemi il suo primo Oro Mondiale. E' stata poi la volta di Andrea Lucchese (65 kg.) che il miracolo l'aveva compiuto già nel primo match, quando con 39 di febbre ha battuto sul fil di lana il bravo americano Joseph Fife, ma in finale al nostro campione è mancato lo spunto, s'è dovuto accontentare dell'argento e cedere il titolo a Richard Veres, punteggio finale 8-5 per il bravo ungherese. Le finali si susseguivano a tambur battente ed è stato chiamato Domenico De Marco, (69 kg.) per come l'ho visto crescere nel periodo immediatamente precedente il mondiale, dato che mi è venuto a trovare più volte e si è allenato spesso con Adriano e Sfulcini, questa volta avrei scommesso che avrebbe coronato il sogno di una vita; e infatti Mimmo c'era, è stato una bomba sotto tutti i profili, ma purtroppo il termine svista sta stretto ai clamorosi errori che hanno sottratto almeno 3 punti all'azzurro in finale con Laszlo Gombos e che alla fine ha visto vincitore il campione uingherese di un solo punto; e questo bell'argento ci va troppo stretto ! Siamo così giunti all'ultima finale azzurra, siamo tutti fiduciosi perchè Gregorio Di Leo (74 kg.) ha già battuto in semifinale l'avversario più ostico Thamas Imre per 19-15 e in finale troverà l'irlandese Mark Mc Dermott il quale però aveva battuto sia Spissoy che Memmos dimostrando di essere in gran forma. Grillo però ha messo tutto a posto e regalato la quarta medaglia d'oro all'Italia e il quarto Titolo Mondiale a sè stesso, al verdetto che lo ha visto vincitore per 19-16 ha sfoderato la maglietta che vedete nella foto, incuriosendo parecchie ragazze, chissà se alludeva al blitz o a qualcos'altro :-)
Conclusioni
Un plauso di gratitudine alla nostra Federazione e a tutto il comitato organizzatore che operando con professionalità ha fatto miracoli e realizzato così bene e in così breve tempo questo mondiale di Lignano che ricorderemo con piacere. Ora i miei pensieri corrono in varie direzioni e penso che se non avessimo subito quei due torti avremmo superato com'era giusto gli amici/rivali ungheresi. Penso ai nostri azzurri complimentandomi con coloro che sono riusciti a centrare il massimo traguardo. Penso con rammarico e comprensione a chi ha vinto medaglie che potevano brillare di più. Penso e condivido la sofferenza di chi si era preparato per una grande prestazione e invece è stato attanagliato dalla tensione e non è riuscito a esprimersi come avrebbe voluto e potuto. Penso che comunque è stata una grande prova e un grande riscatto sia rispetto all'anno scorso che nei confronti degli ultimi due mondiali. Penso che essere riusciti a guadagnarci la qualificazione per i World Combat Games di Pechino in ben sei categorie di peso sulle sette disponibili sia stata un'impresa eccezionale, un vero risorgimento del pointfight azzurro. Infine sono convinto che vincere come perdere sia un'attitudine mentale, quindi non accontentiamoci di vincere, ma cerchiamo di imparare a vincere ogni volta che vogliamo farlo, e io so che lo vorremo fare tutti quanti a Pechino 2010 ! - Gianfranco
Io ed Emanuele Bozzolani ci siamo spesi per tutto l'anno a favore di un nostro progetto che (pur approvato dal Consiglio Federale della FIKB) ha stentato ad essere compreso e accettato da alcuni amici e profondi conoscitori del semi-contact. Sono stati così tenaci a contrastarci che giustamente io ed Emanuele pur convintissimi della strada che volevamo intraprendere ci siamo più volte
Conclusioni
Un plauso di gratitudine alla nostra Federazione e a tutto il comitato organizzatore che operando con professionalità ha fatto miracoli e realizzato così bene e in così breve tempo questo mondiale di Lignano che ricorderemo con piacere. Ora i miei pensieri corrono in varie direzioni e penso che se non avessimo subito quei due torti avremmo superato com'era giusto gli amici/rivali ungheresi. Penso ai nostri azzurri complimentandomi con coloro che sono riusciti a centrare il massimo traguardo. Penso con rammarico e comprensione a chi ha vinto medaglie che potevano brillare di più. Penso e condivido la sofferenza di chi si era preparato per una grande prestazione e invece è stato attanagliato dalla tensione e non è riuscito a esprimersi come avrebbe voluto e potuto. Penso che comunque è stata una grande prova e un grande riscatto sia rispetto all'anno scorso che nei confronti degli ultimi due mondiali. Penso che essere riusciti a guadagnarci la qualificazione per i World Combat Games di Pechino in ben sei categorie di peso sulle sette disponibili sia stata un'impresa eccezionale, un vero risorgimento del pointfight azzurro. Infine sono convinto che vincere come perdere sia un'attitudine mentale, quindi non accontentiamoci di vincere, ma cerchiamo di imparare a vincere ogni volta che vogliamo farlo, e io so che lo vorremo fare tutti quanti a Pechino 2010 ! - Gianfranco
Nessun commento:
Posta un commento