02 febbraio 2006

11-2006) Andrea Lucchese "Bestfighterino" di Palermo propone una discussione interessante

<<...ciao Gianfri ... sai pensavo di mettere qualcosa che spingesse i ragazzi a esprimere quello che sentono verso questo bellissimo sport...che spesso..purtroppo e' frainteso...... tipo : cosa e' il point fight .... o meglio cosa non e' il point fight...??? che ne pensi...?? se ti piace l'idea scrivilo pure tu..! immagino ci vogliano dei codici particolari....ciao a domani...>> (Ricevuto da Andrea)
Ecco fatto Andrea ! Per chi non lo conosce Lui è Andrea Lucchese, uno dei migliori del Team Bestfighter, un ottimo atleta di Palermo, dove ho tanti amici. Andrea lancia questa discussione interessante, bene forza raga, tiriamo fuori le nostre emozioni. Sensazioni, sentimenti, ansie, paure, gioie, sudore, amicizie, screzi, quel che ci piace, quello che proprio non ci va giù; insomma tutto ciò che proviamo nell'ambito del nostro sport, possiamo postarlo qui. Ciao Gianfranco

42 commenti:

Anonimo ha detto...

..ciao snake..sono d'accordo con quello che dici..ogni testa e' un piccolo mondo...le differenze rendono il mondo meraviglioso...le differenze rendono ogni essere unico e insostituibile..peccato che spesso si perde del tempo a utilizzare le differenze in maniera sbagliata giudicandole..cosi questo crea separazione...!!bella l'idea di scambiare le opinioni...!!il confronto...la critica costruttiva spinge verso la crescita...! capita spesso di parlare piacevolmente con i ragazzi splendidi che seguono le lezioni di point fight in palestra "da cui imparo molto piu'...di quanto possa insegnargli" e questo e' stato uno degli argomenti che insieme a uno di loro (Ivan di Paola)abbiamo preso...!!perche si intuisce..che spesso il tirare calci e pugni viene frainteso solo a un gesto da picchiatore....ma credo ci sia molto di piu'...!! """"""""""""""il point fight...non e' non avere paura.....e' trovare il coraggio....""""""""""""""""""""""

Gianfranco-Coach ha detto...

belli questi commenti, bravo Guzzo e bravo Andrea, aspetto di vedere altri commenti, e sicuramente anch'io dirò la mia ...

enrico ha detto...

ciao...io vorrei vedere la discussione anche da un altro punto di vista e cmq porvi un altra domanda....PERCHE' FATE QUESTO SPORT ?? senza entrare nello specifico della tipologia di disciplina ( leggi point fight ) ma intendo la kick nel suo insieme .
Ve lo siete mai chiesti oppure se la risposta era 'perchè mi piace' vi siete fermati a quello e basta senza approfondire?
dal canto mio ho fatto molti sport quando ero piu giovane ( e piu piccolo anche fisicamente intendo ;-) ) l'ultimo prima della kick è stato il rugby uno sport veramente bello ed affascinante e ke ancora oggi dopo 13 anni che non lo pratico piu mi da molte emozioni quando vedo una partita , bene in questo anno passato in pieno distacco dai guantoni ho riprovato a fare un allenamento , ma vi posso giurare che non mi ha dato le emozioni che ho provato ieri sera durante l'allenamento di kick e ribadisco amo il rugby quanto la kick .... quindi è per cercare di capire cosa mi leghi a questa disciplina che vi chiedo....PERCHE' FATE KICK BOXING??

Anonimo ha detto...

....credo sia il parallelo con la vita...una sorta di "metafora"..in quanto le difficolta di ogni giorno (le mie veramente poche rispetto a tanta altra gente...e per questo mi ritengo molto fortunato) possono essere superate...con atteggiamenti mentali molto simili...questo chiaramente e' legato alle mie esperienze...!!..penso che possiamo essere artefici dei nostri successi..della nostra felicita'..cosi come abbiamo anche la "liberta" di vincere o di perdere un incontro...che dipende solo da noi...!anche se molte volte e' piu facile...dare la responsabilita di questo a cose esterne..quando per fortuna l'unico posto...dove abbiamo "potere "e' dentro noi...e non certo fuori...!!quindi il trovare la soluzione...alle gambe dell'avversario...al bliz...al tempo che sta per finire...a gli arbitri che non vedono una tecnica...ecc....e riuscire comunque a dire a se stessi..io posso farcela...e' una cosa che per e' molto motivante...anche se poi...e' solo un "gioco"

Gianfranco-Coach ha detto...

sempre più interessante, vi prego continuate ...

enrico ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
enrico ha detto...

quando qualcuno mi chiede che sport faccio rispondo kick boxing e quelli un po piu informati mi rispondono a 'quello ke fanno boxe anche coi piedi' altri aggiungono'fammi vedere una mossa'...:-( e altri ( molto meno di una volta devo ammeterlo ) mi dicono 'cos'è ? ' ..... se parli della boxe parli della nobile arte , se parli del karate parli di una filosofia di vita , il judo come promo sui cartelloni dice di portare i nostri bambini in palestra....penso ke veramente oramai al nostro sport manchi solo di essere associato ad una filosofia ad uno stile di vita per esplodere anche presso il grande pubblico ...NON siamo solo quelli che vanno su di un ring o tatami ke sia a tirarsi calci e pugni ma siamo anche quelli ke sono capaci di scrivere certe cose in un blog ...

Anonimo ha detto...

Belli i vostri commenti;io non ho ancora la vostra esperienza,spero di arrivarci,comunque dico la mia.
Sono approdato a questo sport alla tenera età di 26 anni e ora ne ho 28, un pò tardi per avere velleità agonistiche; Tuttavia già da subito ho cominciato a fare le mie prime gare, continuo a prendere batoste.ogni tanto vinco qualche incontro,ma non è questo l'importante.quello che mi spinge ad andare avanti è che questo sport mi mette in contatto con la parte migliore di me e credetemi queste cose non capitano spesso almeno per quanto mi riguarda.Per me il point fight non è mentire a se stesso perchè non puoi bluffare sul tatami.

www.aikyateam.it

Gianfranco-Coach ha detto...

L'uomo dev'essere ciò che può essere e deve diventare ciò che è in grado di diventare ...

Questa frase che mi è capitato di leggere una trentina d'anni fa, mi ha fatto pensare molto, allora avevo 16 anni, ma mi ha fatto capire tante cose, ma una soprattutto, che qualsiasi cosa a cui mi sarei dedicato l'avrei fatta dando il meglio di me stesso, che avrei cercato di tendere all'eccellenza in tutto ciò che avrei fatto ...

Incidentalmente la mia strada ha incrociato la kickboxing e le mie energie si sono incanalate in quella direzione, non dico di esserci riuscito, ma ci provo costantemente, ciao raga

Anonimo ha detto...

...beh...(un punto di vista di chi ha riflettuto sul perchè pratica questo sport)..grazie amico ...ma credo che il vero problema rimane non tanto il riflettere..."cosa che e' gia' molto importante almeno credo"ma fare le riflessioni giuste.. ! su questo pero'...non si ha mai la certezza..si ci puo' limitare a fare delle supposizioni....tranne che qualcuno non abbia "l'audacia "di dire..io lo so..!!!..ma questo e' un'altra discussione..hihi""""""""""""""""""""""""il point fight non e' facile...ma...non e'difficile""""""""""""""""""""""""""""

Anonimo ha detto...

Dopo aver impiegato mezz'ora per leggere tutti i vostri commenti:D volevo dare il mio che vi sembrerà un po strano. In effetti, sono undici anni che faccio karaté e ho trovato in quest'arte marziale una filosofia, un modo di essere e di pensare che mi fatto diventare quel caso disperato che conoscete :p. Quand'ho incominciato quest'anno il kick boxing mi è subito piaciuto per il fatto che i combatimenti siano piu divertenti (piu tecniche, sistema meno rigido,...). Lo sto dunque vivendo come un approfondimento del karaté. Pero non potrei fare solo kick boxing perché nel karaté c'é un qualcosa in più, un'eredità anziana che si ritrova solo nei kata e nell'applicazione di essi. Inoltre ci si impara piu tecniche. Di conseguenza direi che il kick boxing come combatimento è più bello del karaté ma è essenziale completarlo con un altro arte marziale.

Anonimo ha detto...

cos'è il point fight?!?
bella domanda....
per quanto mi riguarda è il modo migliore per coniugare perfettamente tra di loro sacrificio, dedizione, impegno, e, al tempo stesso, divertimento, rispetto, amicizia....
diversamente non saprei giustificare il fatto che pratico questo sport da ormai tredici anni e continuo a provare un piacere immenso nel farlo.
lo stesso piacere che ho provato ieri sera, quando, dopo un mese di assenza per infortunio, ho rivisto Gianfranco, Adri, Manu, Guzz, e mi sono finalmente rimesso i guanti.
mi è piaciuta molto la definizione di Mimmo: "la mia isola felice".
è vero, è così anche per me.
vi farò una confessione: nell'arco di tutta la settimana, gli unici - e sottolineo unici - momenti in cui la mia mente si libera completamente, smette di pensare alla marea di carta (e a tutti i problemi connessi) che perennemente giace sulla mia scrivania, sono quelli in cui mi alleno.
solo in quegli istanti entro in una sorta di microcosmo, forse molto semplice, ma al tempo stesso, altrettanto genuino, proprio perché fatto di valori veri, che mi consente di stare veramente bene.
vabbè, forse sono stato un pò troppo filosofico, ma vi assicuro che è così.
ciao a tutti.

Gianfranco-Coach ha detto...

Romano ha spostato un pò il ragionamento in un contesto più pratico. Ci sta anche questo. Però caro Romain, tu nella kickboxing vieni solo quando si combatte, quindi ti perdi (perchè non lo vedi) il lavoro tecnico, che facciamo nei corsi, per fortuna non ci manca la base marziale, dato che, per fortuna, ho proprio iniziato con lo shotokan che ho studiato fino al 3°dan ...

Ma siamo sicuri che lo spirito con cui approcciamo ciò a cui dedichiamo il nostro tempo, sia determinato/influenzato dall'una piuttosto che dall'altra disciplina marziale o sport di combattimento ?

Preferisco pensare che sia il nostro spirito, il nostro io, il nostro credo, (ciascuno il suo) ad determinare/influenzare tutto ciò che facciamo ...

Anonimo ha detto...

...ciao Romano..ho praticato shotokan per 10 anni...sono cresciuto a suon di kata...( solo dopo un po'"qualche anno" mi sono domandato a cosa servissero...visto che prima non me lo ero mai chiesto...e dopo anni di sicuro non lo chiedevo al mio maestro hihihi"forse adesso lo farei"sono arrivato a darmi una spiegazione...la mia chiaramente..che e' quella di fare una sorta di meditazione dinamica...fermare i pensieri...diventare così pura azione...!! ) sono contento di averlo praticato...sarei sicuramente diverso se non lo avessi fatto...meglio o peggio...??boh e chi lo sa...!!Romano perchè senti il bisogno di paragonare..??(mi incuriosisce)leggendo il tuo mess: ((( Però non potrei fare solo kick boxing perché nel karaté c'é un qualcosa in più, un'eredità anziana che si ritrova solo nei kata e nell'applicazione di essi. Inoltre ci si impara piu tecniche.)))volevo domandarti che significa qualcosa in più..o in meno?? di sicuro e' diverso...di sicuro nel point c'e'molto del karate...."karate grazie per questo"..ma sono due cose "diverse" è come paragonare il surf al kait surf o ancora una pizza margherita a una romana con funghi..!!((scusate gli esempi :) )ma sono sensazioni diverse...emozioni diverse..gusti diversi anche se ci sono molte cose comuni...(((tra le altre cose il point fight prende molto dalla box...dal taekwondo.. quindi ho dei dubbi a riguardo le tecniche in più o in meno))ma questo poco importa!!....non credo sia importante dire tra le righe cosa e' meglio o peggio....perche' e'stato più o meno il "caso" a scegliere per ognuno di noi...si finirebbe quindi per difendere per partito preso la disciplina più simpatica..o quella a cui si e' piu legati!!! se mio papa'(grazie papa')non mi avesse portato a fare arti marziali...o se ancora ...nascevo in brasile probabilmente sarei finito a fare un'altra cosa...tipo la capoeira..!!nascere con il karate in tasca..con la capoeira in tasca o con qualsiasi altra cosa...non toglie il fatto che forse al di la'degli estetismi e dei metodi...c'e'qualcosa in piu'...ma dentro ognuno di noi......così come e' per le religioni...e per la comunicazione...!!((questo e' quello che credo...fino a prova contraria))tu che ne pensi..??""""""""""""""""""""..il point fight non e' uno sport individuale...."""""""""""""""""""""

Gianfranco-Coach ha detto...

Ci si sta avvicinando a un bel "nocciolino", il point non è uno sport individuale ...

Spesso mi succede di succhiare energia dal nostro microcosmo e qualche volta ho la sensazione di riuscire a dare energia a chi sto cocciando (ci provo ogni volta, ma non credo che mi riesca sempre, sarebbe troppo bello)....

Qualche altra volta ho la sensazione che tutto ciò che ho intorno, i palazzetti, le persone sugli spalti, i cronometristi, i segnapunti, gli arbitri, gli avversari, i nostri compagni di squadra, mi trasmettano una forza interiore esagerata e in pochi attimi mi sento caldissimo come se avessi fatto una seduta di riscaldamento, è come una scossa che tutto il gruppo può donare con amore al proprio compagno sul quadrato ....

In questa ottica, il nostro è uno sport di gruppo !

Anonimo ha detto...

Ho pensato che non avrei scritto sul blog, ma l'argomento in questione è davvero troppo stimolante... Andrea ha scritto che il pointfight non è non avere paura, è trovare il coraggio. La cosa più giusta che potesse dire. E la Fortuna, si sa, aiuta gli uomini coraggiosi. Qualcuno ha detto che il segreto della felicità è essere liberi e che il segreto della libertà è il coraggio. Io aggiungo che Coraggio non significa non avere paura, ma è capire che esiste qualcosa di più importante della paura. Combattere non è affrontare altri uomini, è in fondo affrontare noi stessi. E' un modo per conoscerci, per capire i nostri limiti e superarli. E'un modo per vincere le nostre paure. Un modo per imparare ad accettare quello che siamo. E può essere doloroso a volte, credetemi. Sapere chi siamo, per bello o brutto che possa essere, ci aiuterà a vivere meglio, ad essere migliori per noi e per chi ci sta vicino. Il modo in cui siamo venuti in questo mondo e quello in cui lo lasceremo sono irrilevanti. Ciò che facciamo nel lasso di tempo che separa questi due momenti stabilisce chi siamo. Ed è proprio lottare per un risultato, desiderare qualcosa e dare tutti noi stessi per raggiungerla è appunto ciò che ci rende migliori. Perchè sapremo trasportare nei momenti difficili e importanti della nostra esistenza la stessa voglia di arrivare, la stessa volontà di non arrendersi mai che impariamo in palestra e sul quadrato. Io penso per questo, che il pointfight come altre arti o discipline affini sia in fondo un cammino. Salire sul quadrato è una tappa che ci dirà quale direzione prenderà dobbiamo prendere. L'avversario è una comparsa o forse un ostacolo, sicuramente non un nemico. Ognuno di noi intraprende il cammino per una personale motivazione. Io lo faccio perchè sono alla ricerca di qualcosa. Voi ?
Non mi sono firmato, scusate. Mi riconoscerete se vi dico che comunque vada non c'è sconfitta nel cuore di chi lotta...

Gianfranco-Coach ha detto...

Caro anonimo, se scrivi qui per la prima volta, benvenuto e grazie per il tuo contributo alla discussione. Condivido quasi tutto ciò che dici e credo che questo si intuisca dai miei commenti precedenti, tuttavia non mi piace che tu non ti sia presentato, e colgo una piccola presunzione nelle tue ultime righe... Torna qui ancora, sono importanti le idee e le opinioni di tutti, ma per cortesia e rispetto di tutti noi, vedi di illuminarci sulla tua identità, ciao

Anonimo ha detto...

Rispondervi in una lingua straniera non è la cosa più facile sopratutto quand'è una cosa cosi profondamente ancorata nel cuore. Cerchero di farlo lo stesso. Incominciamo dalla base: perché paragonare questi due sport? Perché vedo la kick boxing come un'evoluzione del karaté per quanto riguarda il combatimento: è uno sport nel quale si puo dare libero scampo alla nostra creatività per spimgersi fino all'ulitimo limite mentre a karaté sono cinquant'anni che le tecniche rimangono più o meno le stesse.
Passiamo al secondo argomento il quale avro' più difficoltà a spiegare: il perché non potrei fare a meno del karaté. Leggendo i vostri commenti capisco che il kick boxing non è solo combatimento ed è sia tecnica che anima; pero questa sensazione che provate mentre fate kick la ritrovo soltanto quando faccio karaté. Il perché mi è difficile da spiegare ma ci sono alcuni elementi che ritrovo soltatnto a karaté: i kata, l'applicazione di essi e lo spirito.
Un'ultima cosa: le emozioni che provo quando combatto a karaté e kick boxing, anche se non combatto nello stesso modo sono le stesse e spero di poter continuare questi due sport il piu a lungo possibile(finché Rizzi soperterà un francese che si iscrive l'ante prima della gara :D )
Ciao

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa a tutti, non mi ero firmato perchè non riuscivo ad inserire il mio nome. Mi dispiace comunque se il mio intervento è stato interpretato diversamente da quello che io intendevo. Non volevo mancare di rispetto a nessuno e le mie ultime righe volevano essere scherzose e non di certo presuntuose. Ho pensato, tra il serio ed il facèto, di sdrammatizzare la mia mancanza. Ho sbagliato, scusate ancora.
Ah Snake...mi fa piacere che tu riconosca un Grande Uomo, se riferito a ciò che ho scritto, ma non sono Victor...
Saluti.

Anonimo ha detto...

...ciao anonimo...!!!:) quello che hai scritto e' molto bello per me..!!!credo che lo scambio di idee..sia un'opportunita' di crescita....!!quindi continua a scrivere...!!!se il problema del nome sta solo nel non riuscirlo a inserire... le indicazioni sono queste...:prima di inviare con accedi e pubblica vai su scegli un identita...e clicca su ((((altro)))) poi fai tutto il resto normalmente come hai sempre fatto...(se non ti registri non c'e'bisogno di password) adesso puoi inserire il tuo nome su: nome utente...!!o altrimenti spiegacci pure perche vuoi rimanere nell'anonimato....se ne hai voglia...ciao...

Gianfranco-Coach ha detto...

Anonimo carissimo, guarda che nemmeno io ho interpretato male il tuo commento, tant'è vero che ho scritto che lo condivido, quindi dai ... qua la mano, non facciamo polemiche e se vuoi puoi dirci chi sei anche senza registare niente, basta scriverlo in fondo ai messaggi, no ? non farci mancare le tue gradite opinioni, ciao e a presto. Gianfranco Rizzi (it's so simple)

Anonimo ha detto...

...il point fight...e' fede nell azione...!!!!

Gianfranco-Coach ha detto...

Fede nell'azione, bene secondo me è proprio questo il punto, anche per confrontarsi con gli americani.

FEDE NELL'AZIONE ! è proprio una bella cosa.

il point fight non è convincersi di essere meglio degli altri ...

Anonimo ha detto...

Salve a tutti sono Prihanka e anche io pratico questo sport che trovo fantastico, soprattutto da quando ho incrociato Andry Lucchese che mi ha fatto tornare la passione da tempo dormiente e mi ha spinto con i suoi discorsi a chiedere al mio vecchio maestro di portarmi a Piacenza. Non ho potuto gareggiare ma ho visto...ammirato e sognato. Poi è stato naturale cambiare team per crescere.
Per quanto mi riguarda il point fight è una esperienza continua, una esplorazione che procede verso l'interno...io ho iniziato a 25 anni per sfidare me stesso. Oggi ne ho 28, sono cosciente che di fare l'atleta nemmeno se ne parla ma continuo perché mi diverto come un bambino al giardino d'infanzia, perché scopro cose che prima nemmeno consideravo. E'la gioia di mettersi in gioco e scoprire che ho ancora fiato per andare avanti.
Io provengo dagli sport di squadra (pallamano e rugby) dove se non c'è coralità tutto si vanifica. Adesso faccio uno sport dove combatto da solo ma posso assicurarvi che da quando sono nel nuovo team, da quando viaggio con i Vicoriani, sul quadrato non sono mai veramente solo, è una mera illusione ottica. Adesso ho capito che il point fight non è quello che avevo prima...
Grazie per avermi ospitato e complimenti

Gianfranco-Coach ha detto...

Benvenuto Prihanka, grazie a te per averci visitato e per le belle parole che hai espresso, eh si concordo con te, Andrea può davvero essere illuminante, ma per fortuna non è certo il solo, sai in questa truppa, pur eterogenea e dislocata dalle alpi alle piramidi, c'è tanta qualità sia tecnica che a livello personale.
Fortunati quelli che incrociano uno dei bestfighterini nelle vesti di amico o di maestro, e tra quelli fortunatissimi coloro che si accorgono delle bellissime persone che la vita ha messo sulla loro strada e ne sanno trarre tutto l'amore possibile ... per il point e per la vita stessa, ciao

Anonimo ha detto...

...grazie ragazzi...((ma non esagerate con gli elogi...poi magari la gente che legge ci crede...o peggio ci credo io...ed e'finita hihihi)) la verita' sta nel fatto che la bellezza sta piu' negli occhi di chi guarda....quindi grazie a voi amici...

Anonimo ha detto...

....la cosa naturale nella vita e' vivere....non e'"dovuto"...essere felici....bisogna "aquisire" la capacita'di esserlo....!!!
...la normalita'nel combattimento e'...combattere...non e' dovuto essere dei vincenti...bisogna "aquisire"la capacita' di diventarlo... :)

Anonimo ha detto...

Ci fu un tale qualche secolo fa che scrisse che arriva un momento nella vita degli uomini in cui, cogliendo il giusto flusso della corrente, si giunge alla fortuna. Molti uomini si lasciano trasportare dalla corrente nel senso che vivono le loro esistenze secondo la spinta loro impressa dall'inerzia delle convenzioni sociali. Vivono le loro vite, ma in realtà ne sognano altre. Quelli come noi vivono i loro sogni. Quelli come noi restano sempre sulla breccia, in bilico tra il sogno e la realtà, alla ricerca di quella consapevolezza che li conduca alla Fortuna. In che cosa poi consista tale Fortuna probabilmente cambia in base alla persona. Può essere trovare il coraggio, vivere emozioni forti o semplicemente sentirsi diversi. Migliori. Stelle luminose in questo cielo attonito.
Questo perchè purtroppo viviamo in un mondo ingiusto, in cui gli stupidi sono dei virtuosi e gli ipocriti i portatori della verità. Lo stesso Anonimo Impostore, che parla con parole non sue ed afferma cose giuste sottratte ad altri, ce lo dimostra. Inutile però cercare l'ombra dove già c'è il buio. Andiamo avanti.
Si è parlato di emozioni, di coraggio, di sfide e di altro. Non si è parlato però delle paure che emergono quando giunge l'ora di mettersi alla prova. Perchè, come si suol dire, è facile parlare dei tori, ma è difficile stare nell'arena.
Per me all'inizio c'era solo la paura di prenderle. In seguito la paura di non essere all'altezza o di fare brutta figura, perchè per quanto concentrati su noi stessi possiamo essere, il pensiero altrui ci condiziona. Poi è arrivata la paura di non raggiungere il risultato nonostante la passione e l'impegno. Superato tutto questo resta la paura di non aver scelto la Via giusta...
Vi siete mai chiesti se il sacrificio, il sudore, la dedizione siano stati ben spesi ? Ultimamente me lo chiedo spesso ed è l'unico timore che appunto mi resta. La sconfitta, il non sentirmi forte da parte mia e poi l'ipocrisia di chi vive con superbia e l'arroganza propria di chi teme il dibattito perchè in realtà sa assai poco, mi inducono a pormi il quesito.
Voi dite di aver trovato in questo sport sudore e sacrificio ma anche azione e momenti intensi di vita. Io con voi condivido tutto ciò.
Aggiungo che ho sempre pensato che un uomo giusto possa cadere mille volte ma che torni sempre a rialzarsi. In ciò che con voi condivido ho trovato il modo di capire che uomo sono. Ho imparato a non arrendermi. Ho imparato a rialzarmi.
Caro Andrea questo che hai appena letto è un silenzio scritto. Ed il silenzio, si sa, a volte è la migliore risposta...

Gianfranco-Coach ha detto...

Ciao Bompo, sarebbe bello leggere i tuoi silenzi più spesso, sono così interessanti da restare impressi come tatuaggi.
Penso che il percorso delle paure che descrivi lo abbiamo provato tutti, ho anche avuto paura di non aver scelto la Via giusta; anch'io me lo sono chiesto tante volte. Qualche anno fa il quesito mi ha messo davvero in crisi, mi sono chiesto se ho speso bene e nella direzione giusta il sacrificio, il sudore, la dedizione e l'impegno profusi, ed è stato un travaglio interiore durato molto tempo e causato da delusioni avute proprio da persone per le quali avevo dato tanto di me stesso, ma poi sono riuscito a superare quel periodo, mi sono risposto di si e in effetti è stato come rialzarmi un'altra volta. Nessuno è perfetto e per quanto possiamo tendere all'eccellenza ci sarà sempre qualcuno che ci vede in modo negativo, d'altra parte come ben espresso in un romanzo pirandelliano, ciascuno ci vede a modo suo, personalmente mi confortano l'affetto, il sostegno e la condivisione di valori delle persone a cui tengo. Inoltre sono convinto che qualsiasi Via avessimo scelto, quelli come noi avrebbero comunque dato il loro meglio, abbiamo scelto questa, nessuno ce l'ha imposta, quindi forza andiamo avanti e come scrive Andrea cerchiamo di acquisire la capacità di essere felici in quello cui ci dedichiamo con tanto amore e tanta passione, altrimenti rischieremo di lasciarci trasportare dalla corrente, senza essere protagonisti delle nostre scelte. Cavoli ragazzi che bello questo argomento

Anonimo ha detto...

...ci sono delle cose belle in quello che hai scritto bompo....!!! penso...(pensiero che non ha la presunzione di essere verita') che il silenzio non e' poi..... così... d'oro... come lo vedeva chi ha inventato questo detto......

Gianfranco-Coach ha detto...

il silenzio ... così come mille parole e confidenze ... il riconoscersi negli altri ... la condivisione di valori con le persone che stimiamo... scoprire che uomini siamo... rialzarsi dopo le cadute... acquisire le capacità... prendere e dare amore... fare le giuste riflessioni... star bene nel nostro miscrocosmo... è fede nell'azione... è impegnarci per diventare ciò che potenzialmente potremmo... è dire a noi stessi che possiamo farcela... è la gioia nel rimettersi in gioco... è amare la nostra isola felice... è camminare verso una via migliore... è trovare soluzioni... non è non avere paura... è trovare il coraggio ... è un piccolo mondo... non è sentirsi meglio degli altri... è condivisione...

HEI MA QUANTE BELLE COSE SI SON DETTE QUI !

Anonimo ha detto...

.....e si...proprio delle belle cose....!!!!ho pensato molto in questo periodo....all'importanza di un obiettivo..!!quanto conta??cosa si e' disposti a fare per ottenerlo....ci vuole energia....per arrivarci???o e'il fissare un obiettivo...a dare energia...per cominciare un viaggio....???quanto siete disposti...a scendere a compromessi...con voi stessi....a trasformarvi...??a diventare una cosa diversa da quello che siete...per raggiungerlo.. per arrivare..??? un amico una volta mi ha detto...stai attento...perche' se non sai dove andare...potresti ritrovarti da un'altra parte...hihihihi :)simpatica!!effettivamente.....se non si fissa una meta...tranne che per qualche rara eccezione....non si comincia nessun cammino...ammeno che non si ci aspetti...che sia la meta a venirci incontro....!!!

Gianfranco-Coach ha detto...

Oppure si va dove porta la corrente... ma in quel modo si subiscono gli eventi senza fare nulla per determinarli ...

Dato che non mi pare una buona idea, concordo con te che è molto meglio fissare mete e obbiettivi ...

Va anche bene essere disposti a cambiare, ma solo se in meglio (nel senso di diventare persone migliori); mentre non stimo chi per concretizzare i propri obbiettivi è disposto a far carte false, o peggio ancora a calpestare il prossimo, anzi biasimo questo tipo di persone, che spesso si mimetizzano e si pongono come amici fraterni per poi pugnalarti appena giri le spalle.

Anonimo ha detto...

Caro Gianfranco, la tua ultima riflessione mi offre uno spunto veramente troppo invitante per non essere buono. Io posso dire di essere un vero esperto nel ricevere pugnalate alle spalle e quindi credo di poter dare un contributo in questo senso. Tu, Gianfranco, biasimi chi calpesta gli altri per un proprio fine personale. Io ormai non ne posso più. Ho conosciuto, nel mondo della kickboxing, persone disposte davvero a qualsiasi tipo di espediente, tradimento o raggiro pur di raggiungere il proprio scopo. Ho conosciuto persone capaci di mentire per quattro soldi o per la semplice soddisfazione di apparire più intelligenti. Ho visto altri cercare di ingannare utilizzando furbizie infantili che se non fossero state dirette a danneggiare altre persone ci avrebbero fatto tutti sbellicare dalle risa. Ho provato, sulla mia pelle e anche negli ultimi giorni, profonde delusioni causate da persone insospettabili, ritenute da me integerrime e per questo da me stimate e rispettate. Tutti pretendono da tutti onestà, chiarezza e sincerità e tutti si fanno portatori di questi valori. Molti però disattendono facilmente questi principi che dicono di fare propri. Con estrema scioltezza oltretutto e con estrema naturalezza.
Cosa volete che vi dica ? Probabilmente a questo punto è meglio accendere una candela che maledire l'oscurità.

L'amico Guzzon, con la sottigliezza che lo contraddistingue, fa subito un riferimento puramente casuale a persone o fatti. Non per niente il suo soprannome è Snake. Il problema Gianfranco è ,come già ti scrissi, che troppe persone si comportano come se la stupidità fosse una virtù. Di tale stupidità si fanno forti. E qualcuno diceva che la stupidità è peggiore persino della malvagità perchè quest'ultima almeno presuppone un minimo di intelligenza...

Caro Andrea, mi hai scritto di fare attenzione nel giudicare. Di non essere troppo duro. In realtà io non giudico nessuno. Tale privilegio lo lascio ai "virtuosi" di cui parlavo prima. Coloro che, spinti dalla loro insicurezza, si prodigano nell'aggredire gli altri per definizione, senza prima aver temprato loro stessi.
Penso che per un uomo giusto non ci sia bisogno di parole o espedienti. Le sue azioni e ciò che avrà costruito parleranno per lui.
Io ho provato a consolarmi pensando che in fondo non ho bisogno del mondo della kickboxing per vivere. La mia sfida, il mio cammino sono dentro di me e cercherò di non farmi più condizionare da ciò che avviene all'esterno. Ed i momenti speciali vissuti resteranno con me comunque vada.
Caro Gianfranco, forse il riferimento casuale a cui allude il Guzzo non è casuale per te.
Riguardo ai falsari ed agli stronzi mimetici a cui ti riferisci bisogna purtroppo pensare che inevitailmente, ogni tanto, anche sul culo di un cane splende il sole. Ma seppur in bella luce sempre culo di cane resterà...
Saluti

Gianfranco-Coach ha detto...

Bentornato Kim, poche ma sempre sagaci le tue riflessioni. "Il compromesso non è, in fondo, un progressivo ridimensionamento dei propri obiettivi?" Kim, questa tua, è proprio una bella domanda...

Bompo... azzarola quanto veleno, o forse nettare degli dei ? sputare i rospi può essere positivo... In una trentina d'anni passati in questo nostro ambiente, purtroppo ho riscontrato che certi culetti non si sono scottati durante la loro esposizione al sole. A volte anzi sono riusciti ad apparire ai più, piuttosto belli e attraenti come dopo una vacanza alle lambados ... Tuttavia alcune persone che stimo profondamente e con le quali ho condiviso moltissimo di me stesso, mi ripagano ampiamente le varie delusioni. Confesso di aver capito poco sui "riferimenti casuali" tuoi e di snake, ma non sto a chiedervi i particolari, tutto sommato non mi interessano tanto, a meno che non mi coinvolgano personalmente. In quel caso, vi sarei sinceramente grato se me lo diceste, quindi se mi sono comportato male con qualcuno di voi, ditemelo pure con franchezza, così almeno cercherò di non ripetere gli stessi errori.

Snake, la cosa che credo si possa estrapolare, da quel che hai scritto qua sopra è che i fatti (ciò che abbiamo fatto, le nostre azioni) parleranno per noi,se è così, mi trovi assolutamente d'accordo ...

Anonimo ha detto...

...non avrei mai immaginato....che questa discussione potesse attirare la vostra attenzione...sono molto contento....!!c'e' chi rimane in silenzio.... perche' ritiene scontate queste cose...!!!!e' un peccato...perche' sono sicuro che potrebbe dare un buon contributo alla nostra "ricerca"!!benvenuto kim ki duk!!mi permetto di dirti che qui sei a casa tua!!!Bompo !!per me sei una persona estremamente intelligente...sai un sacco di cose...hai un botto di informazioni da utilizzare..perche' hai studiato tanto!!ma non riesco a capire perche' hai la tendenza ad attingere da forme di energie negative...!!esempio:(Io ormai non ne posso più) ok essere obiettivi...realisti come tu ami dire....!!e' vera anche la parte vuota di un bicchiere mezzo vuoto!!!ma se muori dalla sete...e vedi solo quello...non puoi dare la colpa alla parte vuota...!!!...e non avercela tanto con la gente...che assume un attegiamento "sbagliato"se lo fanno...e' perche' credono...in quello che fanno...!!tu non ci credi in quello che fai??assumere comportamenti che reputiamo giusti...quando di giusto obiettivamente c'e'poco...e' stato..o e' comune a tutti gli esseri viventi!!!!alla fine...ognuno disegna il proprio destino....e se qualcuno utilizza l'aggressivita' come matita...avra disegnato intorno a se l'ostilita' di chi la subita....gia' questo...e' un'enorme peso....non credi??!!tu vuoi essere un suo disegno???...questo e' quello che penso io...ciao amici miei....grazie di tutto questo...

Anonimo ha detto...

Caro Andrea, ciò che scrivi è sicuramente giusto. Lascia però porti un po' di luce su le motivazioni che mi inducono a commenti "velenosi", come li chiama Gianfranco. Io non sono di certo un pessimista, anzi il contrario, e questo penso che sia abbastanza chiaro. Non è quindi una tale visione che mi induce ad attingere ad energie negative dall'esterno. Come, credo, ognuno di noi vivo secondo alcuni principi che valgono in ogni aspetto della mia vita e che naturalmente restano tali anche nel mondo che ci ha fatto conoscere e che tanto amiamo. Tu dici appunto che io attingo sempre ad energie negative, ma non lo faccio per una semplice presa di posizione. Non sopporto la mancanza di rispetto. Credo che ogni persona sia degna a priori del rispetto di tutti. Non sopporto la mancanza di correttezza, intesa questa come l'osservanza delle regole scritte e tacite che ordinano il vivere degli uomini. Non sopporto la falsità, la mancanza di sincerità nei rapporti tra le persone. E di più queste cose che ho appena elencato non le accetto nel nostro mondo. In senso assoluto noi siamo persone che salgono su un quadrato per affrontare altre persone. Per prevalere su altre persone. Nella lotta rituale che noi insceniamo c'è rispetto per l'avversario, osservanza delle regole. E quando sei lì non ci sono tanti giri di parole perchè devi solo combattere e un finto "guerriero", un falsario può parlare finchè vuole, ma se ha paura sul quadrato non ci va.
Questi sono i pilastri su cui si regge il nostro sport e mi fa rabbia che proprio nel nostro ambiente questi valori così importanti siano disattesi da persone che in teoria dovrebbero farli propri come abbiamo fatto noi. E sai perchè accade questo ?
Perchè nel nostro piccolo ecosistema le persone vengono valutate non per la loro educazione o per l'umiltà o per la disponibilità, ma per i risultati che ottengono sul quadrato. E perciò il supercampione deve sempre essere preso in considerazione anche se non gli troveresti un quarto di cucchiaio di cervello scavandogli in testa un pozzo artesiano. Come possono quindi persone vuote migliorare il nostro mondo se non hanno niente da dare o addirittura se vogliono solo prendere per loro stessi ?
E' per questo che io scrivo quello che ho scritto, ed è per questo che, come dici tu, non voglio entrare nel disegno di nessuno.
"Faber quisque est suae fortunae" dicevano i latini, ognuno è costruttore del proprio destino.
Ed io di certo non mi faccio condizionare da nessuno. Nè con le parole nè con i fatti.

Gianfranco-Coach ha detto...

Caro Bompo, sarei completamente d'accordo con le tesi che esprimi, se ne condividessi le ipotesi...
D'accordo sul rispetto, credo che a prescindere dalle attività che ciascuno svolge, sia sportive che professionali che di qualsiasi natura, il rispettarsi a vicenda, sia "conditio sine qua non" del vivere civile. Purtroppo questa necessità è sempre più disattesa a tutti i levelli, basta leggere un quotidiano o vedersi un telegiornale, per vedere quanti disastri provoca la mancanza di rispetto tra gli uomini, guai ben più gravi che qualche scaramuccia nel nostro ambiente.
Secondo me invece, non è vero che nel nostro piccolo ecosistema le persone vengono valutate per i loro risultati e non per le loro qualità, o meglio non è esatto. Infatti è evidente che in termini di classifiche o analisi prettamente sportive, il risultato è un elemento di giudizio dal quale non è possibile prescindere, ma è anche vero che appena si esce da questo contesto di gara, siamo abituati ad apprezzare non solo il valore tecnico/sportivo, ma anche e soprattutto le qualità umane, sia dei nostri amici che dei nostri avversari. O quantomeno questo vale (credo) per tutti noi e per molti altri...
Chi non è abituato ad apprezzare le qualità delle persone che lo circondano non è nemmeno in grado di "arricchirsi" interagendo con loro ...

Anonimo ha detto...

Caro Gianfranco, ciò che scrivi è tutto vero. E' normale che in un contesto in cui l'aspetto competitivo ha notevole importanza, non si possa prescindere dal risultato. Ed è anche giusto che chi ottiene un successo sia gratificato perchè comunque dietro un obbiettivo raggiunto ci sono sempre impegno e sacrifici.Quello che io ho scritto non penso valga per noi perchè se così fosse non saremmo qui così presi da questa discussione. Il fatto che ognuno di noi abbia comunque sempre cercato di capire gli altri ha fatto sì che tra di noi ci fosse stima, sincerità e amicizia.
Credo che però questo non valga per la maggior parte delle persone che frequentano il nostro ambiente o perlomeno questa è l'esperienza che ho avuto io.
C'è un modo di giudicare superficiale per cui chi vince è degno di rispetto mentre chi perde resta semplicemente uno sfigato. E non importa che dietro l'atleta vincente ci sia una persona vuota così come non importa che dietro l'atleta che non riesce ad emergere ci sia una persona educata, corretta e disponibile. Io ammiro sempre i bravi atleti ed i grandi campioni. Li seguo, li guardo cercando di carpirne i segreti. Faccio il tifo per loro e a volte quando si affrontano due atleti che stimo mi dispiace che uno dei due debba perdere. Un po' li invidio anche perchè mi piacerebbe avere le loro doti fisiche e mentali per arrivare dove loro arrivano.
Fuori dal quadrato però siamo tutti uguali. E se uno è un cretino, un maleducato o un ignorante per me tale resta anche se è campione di tutte le galassie. Soprattutto nello sport che forse è l'unico ambito della nostra vita sociale in cui si riescono ad eliminare le differenze di razza, di religione, di provenienza geografica dobbiamo essere tutti uguali ed avere tutti diritto alla medesima dignità. Ciascuno di noi coltiva sogni, aspirazioni, paure e tutte quelle cose di cui stiamo parlando in questi giorni quindi non accetto che ci debba essere qualcuno meritevole di maggior stima e maggior credito solo in base ad una classifica. Perchè, caro Gianfranco, come mi disse un grande campione di qualche anno fa che tu conosci bene, il giorno dopo una vittoria o una sconfitta si è esattamente uguali al giorno prima. Con qualcosa di tentato o forse qualcosa di compiuto, che al massimo ci avranno fatto meritare il riposo della notte.
Saluti.

Gianfranco-Coach ha detto...

Caro Bompo, adesso il tuo concetto mi pare più chiaro, e concordo pienamente con quanto esprimi. Solo non mi pare che coloro che non la pensano così, o che agiscono male, siano la maggioranza, anzi confido che siano una ristretta minoranza, o sono troppo ottimista ?

Anonimo ha detto...

(((....parliamo dell'amore che ci da questo sport e che ci diamo tutti noi,della crescita che ci regala....ma resta il fatto che lo otteniamo mediante una violenza...ci meniamo durante i combattimenti.ma allora dove è l'amore se si finisce nella violenza?))) ciao matrix benvenuto!!!riguardo quello che hai scritto qui sopra,mi e' venuta una cosa in mente......che avevo letto o sentito da qualche parte....: la parola violenza...viene da violare....!!tu violi le regole se colpisci un avversario???un calciatore viola una regola se colpisce con molta energia il pallone....una freccia che copisce il bersaglio...viola una regola???a questo punto... se tu quando combatti non colpisci dopo lo stop...non ti butti per terra...non insulti il tuo avversario...ecc non infrangi nessuna regola....e quindi non sei violento...!!!!!che ne pensi??ciao amici...

Anonimo ha detto...

ciao ragazzi...sono matteo...non son riuscito a rimettere il nome stavolta...grazie degli interventi.
condivido ciò che mi avete proposto,è che in alcuni momenti faccio fatica a scindere la filosofia del nostro sport dalla pura azione fisica di colpire qualcuno...
per quanto riguarda ciò che io ho espresso,a parte le lamentele, nel mio commento...ribadisco che quegli atteggiamenti non fanno parte del point fight...dico questo perchè oltre ai due atleti, anche chi ci segue ,ci stimola e ci tifa fan parte del nostro mondo sportivo...e anche in ciò è d'obbligo correttezza e rispetto.
Il mio significato di point fight si avvicina molto a quello vostro ragazzi...l'unico rammarico è non poterlo condividere giornalmente con voi per crescere assieme,migliorare e capire...combattere con voi è sempre un'avventura nuova...parlare con voi di point fight mi regala sempre qualcosa in più...il positivo del mondo nostro è che alla crescita fisica e tecnica,si accompagna una crescita mentale e personale che a differenza del fisico non può diminuire ma solo avanzare...
Ora vi lascio...sono in turno in ospedale...me ne vado a salvare vite...
un abbraccio a tutti....Matteo.